
L’organismo umano affronta o sopporta le difficoltà, procurando le risorse di energia necessaria tramite un processo naturale, la reazione di stress, che è quindi un meccanismo fisiologico di adattamento che consente di rispondere e adattarsi all’imprevedibile variare delle circostanze.
La reazione porta ad attivare un insieme di risposte a catena che coinvolgono il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino allo scopo di mettere in atto una serie di attivazioni, muscolari, chimiche e emotive che permettono all’individuo di reagire efficacemente, che si tratti di affrontare una belva o di fornire la risposta a un professore in sede d’esame.
Gli eventi psicosociali che hanno un maggior impatto sono la perdita di una persona cara, la separazione, la scoperta del tradimento del partner, il licenziamento…
Oltre alla natura dello stimolo, nel condizionare l’entità della risposta sono molto importanti anche la durata, la frequenza e la durata dello stressor. Eventi stressanti troppo potenti, frequenti e prolungati sono in grado di superare la possibilità di resistenza dell’individuo e iniziare un processo patologico. Anche il grado di novità o prevedibilità (es. morte improvvisa di parente) o evitabilità dello stimolo influenza la risposta del soggetto.
L’individuo, con il suo bagaglio genetico, nonché per le sue caratteristiche di personalità, assume un ruolo importante nel generare la risposta.
Infine l’ambiente, con la possibilità di fronteggiare gli stressor è un elemento che può entrare nella reazione, a seconda quindi delle risorse sociali, economiche e lavorative.
Lo stress diventa cronico quando la persona fa fatica ad alzarsi da letto, ha esigenza di caffè, alla sera può ricorrere ad alcolici per superare la stanchezza riuscendo in realtà solo a peggiorare la situazione.
Il soggetto può isolarsi, ha problemi nei rapporti con gli altri, diventa sospettosi e ostili verso tutti, pronti alla lite. Peggiorano le relazioni e il rapporto tra marito e moglie può risentirne.
Successivamente l’aggressività viene rivolta verso se stessi coinvolgendo l’intero organismo…Si è sempre confusi, insicuri, indecisi…La persona soffre per l’incapacità di controllare le proprie emozioni, con alternanza di momenti di depressione e esaltazione condiziona l’efficienza nel lavoro procurando risultati alterni, a seconda dell’umore.
Da qui seguono le fasi in cui la persona si ammala e il corpo ne risente a livello muscolare, posturale e nelle articolazioni.
Alla fine si ha un indebolimento del sistema immunitario con ulcere, asma, ipertensione fino alla morte per problemi vascolari.
Lo stress è implicato anche nei disturbi di memoria concentrazione, nei disturbi depressivi, della attenzione, nei disturbi del sonno.
Gli obiettivi del trattamento:
-riduzione sintomi emotivi
-ripristino alimentazione e sonno nella norma
- correzione di errori cognitivi e pensieri disfunzionali che peggiorano la reazione dell’individuo.
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