L’ adolescenza è un periodo particolarmente critico nello sviluppo della personalità e caratterizzato da più fasi che dovrebbero portare il soggetto al completamento del funzioni dell’Io, riduzione delle costellazioni istintuali, a relazioni sociali e personali equilibrate. Il corpo, la sessualità e la parte psico-emozionale se vissute in modo consapevole, con le giuste informazioni, diventano importanti basi del divenire uomo e donna.

Spesso nella pratica clinica mi trovo di fronte  a genitori stremati dalla forza e della sicurezza esagerati dei giovani,che spesso senza speranza per il futuro e per il lavoro, rivoltano frustrazioni e conflitti su chi hanno intorno.

Quando ai normali conflitti generazionali si associano problemi reali legati alla scuola, al lavoro, alla difficoltà di avere una casa propria per motivi oggettivi, ecco che il giovane, soggetto a volte debole della catena relazionale, ne risente.

D’altra parte l’adolescenza è a volte l’esordio di disturbi di personalità in soggetti che hanno avuto durante la loro giovane vita già esperienze traumatiche: separazione dai genitori, isolamento sociale, difficoltà scolastiche, pregressi disturbi…

I genitori, in questo, hanno un ruolo fondamentale per il dialogo che possono aprire e mantenere con i figli.

L’adolescente, d’altro canto, va eventualmente valutato da uno specialista perché ha diritto di uno spazio autonomo e indipendente per risolvere e gestire i conflitti. Più spesso, gli adulti sottovalutano, l’impatto emotivo che delusioni con gli amici e amiche hanno sull’equilibrio psicofisico del soggetto. Giovani lasciati soli, per vari motivi, potranno avere esigenza di un supporto per l’angoscia  di vivere che spesso i giovani di oggi trasferiscono.